Primo Riccitelli: Brucchi eletto nel Consiglio di amministrazione

TERAMO – Il sindaco Maurizio Brucchi e il consigliere del Pd Vincenzo Montani sono stati eletti questa mattina dal Consiglio comunale nel Consiglio di amministrazione della Primo Riccitelli. Saranno in carica fino alle prossime elezioni, previste, indicativamente, a maggio. Brucchi ha accettato volentieri il nuovo incarico, ricordando che attualmente ricopre anche il ruolo di assessore alla Cultura, ringraziando anche il consigliere Angela Di Pietro per il buon lavoro svolto finora. "Saluto con compiacimento da parte del Sindaco l’assunzione  del ruolo di consigliere nel Cda della Primo Riccitelli – ha scritto in una nota Angela Di Pietro – questa scelta tra l’altro si inserisce nel solco tracciato da una consuetudine ormai strutturata, ossia quella di affidare questo ruolo all’assessore alla cultura del Comune di Teramo ed avendo il sindaco la delega preposta, sono certa si riuscirà a garantire la giusta organicità e coerenza nei futuri progetti". "La Primo Riccitelli – prosegue la nota – e’ una risorsa per la nostra Città e come tale va tutelata, così come dovrebbero essere tutelate e promosse tutte le realtà e le iniziative culturali che nascono nel nostro Paese. A Teramo pur se potendo contare su esigue risorse, l’amministrazione comunale sta attuando strategie di sviluppo culturale, penso alla realizzazione dell’Arca e dell’Ipogeo, spazi dedicati ad eventi e realtà museali che ambiscono a diventare luoghi dedicati ad ospitare attività tipologicamente differenziate. Tuttavia è in primis a livello nazionale che urge incrementare le iniziative di qualità , attuando politiche di sistema che rendano la ricerca , l’istruzione e la promozione culturale, parte integrante di un progetto ampio, per questo, mi auguro che in futuro il nuovo Governo investa di più in un ambito da troppo tempo trascurato nel nostro Paese. In un epoca in cui "contano i numeri",  non possiamo prescindere dalle valutazioni in riferimento al connubio tra promozione culturale e sviluppo economico, ma soprattutto non possiamo trascurare quella che da millenni per l’Italia e’ stata radicata vocazione, cioè il rispetto per le proprie eccellenze".